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domenica 4 dicembre 2011

Mercedes classe A AMG

AMG è il reparto sportivo della casa costruttrice tedesca Mercedes-Benz. Siamo abituati a vedere questo marchio applicato alle versioni estreme delle supercar e delle grandi berline con la Stella. Ma cosa succederebbe se si prendesse una compatta come la Mercedes Classe A per metterla a disposizione degli ingegneri e dei tecnici AMG? Questa curiosità ha evidentemente stuzzicato anche il nuovo boss dell’azienda, Ola Kalenius, dato che una versione sportiva della più piccola Mercedes in circolazione è attualmente in fase di realizzazione. Questo modello sarà disponibile nel 2013...

martedì 22 novembre 2011

Maserati Birdcage

Il contesto [modifica]

La vettura è stata realizzata dalla casa torinese per celebrare i propri 75 anni di vita, con l'obbiettivo principale di aprire nuove frontiere stilistiche e tecniche, in questo caso accostate a ideali legati alle auto da corsa (vista la motorizzazione della vettura). Con questa vettura Pininfarina ha creato un concetto stilistico di continuità fra gli esterni e gli interni del veicolo in modo da creare una vettura coerente, uniforme. Come nella precedente Pininfarina Nido e nella successiva Pininfarina Sintesi anche la Birdcage adotta il pensiero di auto pensata in relazione agli occupanti. Infatti proprio con la Sintesi (appunto fusione dei due concept Birdcage e Nido) la Pininfarina racchiude un pensiero di packaging (intendendo l'auto come involucro che contiene l'uomo) quindi abitabilità ed ergonomia, sicurezza e interazione senza trascurare sportività, stile ed ecosostenibilità. È stato presentato al salone dell'auto di Ginevra nel 2005 e il nome le è stato dato in ricordo dellaMaserati Tipo 60 da corsa degli anni sessanta che era stata appunto soprannominata Birdcage[1].

Dati tecnici [modifica]

Meccanica [modifica]

La vettura è realizzata sulla base della Maserati MC12, è dotata di un motore 12 cilindri a V (con inclinazione di 65°) di cilindrata 5998 cm3 da 700 cv (lo stesso della MC12 e della Ferrari Enzo) ed è caratterizzata, come il prototipo, sempre di Pininfarina, Ferrari Modulo, di un sistema di apertura degli sportelli molto particolare, derivato direttamente da quello della Modulo: in pratica l'intero tetto, comprensivo di finestrini e parabrezza, si solleva di 80 gradi permettendo ai passeggeri di uscire. Come nel caso del prototipo su meccanica Ferrari, questo sistema però è stato considerato pericoloso, e la Pininfarina ha dovuto rinunciare alla produzione di questa vettura.
La vettura è costituita da un telaio realizzato con un sistema di scocca portante in carbonio e honeycomb di nomex con struttura anteriore e posteriore in alluminio, la carrozzeria invece è in fibra di carbonio. Le sospensioni anteriori e posteriori sono a quadrilateri articolati con schema push-rod, gli ammortizzatori hanno una monotaratura e molle elicoidali coassiali. L'impianto frenante è Brembo a quattro dischi autoventilanti e forati, all'anteriore da 380 mm x 34 mm, al posteriore da 335 mm x 32 mm; pinze in lega leggera a sei pistoni anteriori e quattro posteriori. L'impianto di trasmissione è dotato di un cambio longitudinale posteriore rigidamente collegato al motore. Trasmissione meccanica a 6 marce sequenziali[1].
Altri dati tecnici:
  • Sbalzo anteriore 1066 mm
  • Sbalzo posteriore 790 mm
  • Carreggiata anteriore 1660 mm
  • Carreggiata posteriore 1650 mm
  • Pneumatico anteriore 275/30 20"
  • Pneumatico posteriore 295/35 22"
  • Peso a secco 1500kg circa

Elettronica e Interfaccia [modifica]

La vettura è dotata di un innovativo sistema di interazione e comunicazione fra veicolo e utente sviluppata da Pininfarina con Motorola, il sistema sfrutta la tecnologia Bluetooth per l'interazione con l'utente stesso e con ciò che circonda il veicolo; plancia, comandi e quadro strumenti sono stati sostituiti da elementi virtuali visualizzati tramite un sistema di proiezione su un pannello trasparente[1].

Premi e riconoscenze [modifica]

Al momento del debutto al salone di Ginevra la giuria ha premiato la vettura come Best Concept; sempre nel 2005 viene premiata dalla giuria internazionale del premio “L’Automobile più Bella del Mondo” con un Premio Speciale per la qualità del concept car con la seguente motivazione: «Con questa Maserati la Pininfarina, rievocando un famoso modello dei primi anni sessanta della Casa del Tridente, impone l’autorevolezza del suo stile innovativo volto al futuro».
In seguito la Birdcage ha ricevuto al Louis Vuitton Classic Concept Award il premio Louis Vuitton con la seguente motivazione: «Celebrando la collaborazione tra Maserati, Motorola e Pininfarina, la Birdcage 75th è allo stesso tempo una evoluta concept car contenente le più moderne tecnologie ed un’affascinante dream car come le si immaginava negli anni 60’»

mercoledì 2 novembre 2011

Audi r18 TDI

La Audi R18 TDI è un'automobile da competizione di tipo Sport Prototipo, concepita secondo la normativa ACO categoria LMP12011. Presentata alla stampa il 10 dicembre 2010[1], il debutto agonistico della vettura è avvenuto in occasione della 6 Ore di Spa-Francorchamps, disputatasi l'8 maggio 2011 ed inserita nel calendario dell'Intercontinental Le Mans Cup. Ha vinto la 24 Ore di Le Mans 2011.

Tecnica

In seguito al cambio regolamentare imposto dall'Automobile Club de l'Ouest a partire dal 2011, che ha fortemente ridotto la cilindrata massima ammessa per le vetture della categoria LMP1, l'Audi si è resa conto che una semplice evoluzione della sua R15 TDI Plusnon le avrebbe dato la competitività nei confronti della concorrenza e ha deciso di progettare una vettura completamente nuova.

Motore

L'Audi ha concepito questo prototipo attorno ad un nuovo propulsore, sempre a ciclo Diesel (come sulle precedenti Audi R10 TDI e R15 TDI) che, a detta dei tecnici della casa, in virtù dei regolamenti attuali resta la tecnologia più efficiente, ma con cilindrata e frazionamento diversi imposti dalla nuova normativa tecnica. In particolare per i motore diesel, la cilindrata massima ammessa è passata da 5,5 litri ad una più contenuta di 3,7 litri. Ciò ha imposto la progettazione di un motore completamente diverso e l'abbandono dell'architettura V10; l'Audi ha optato per un frazionamento V6, con sovralimentazione mediante un singolo turbocompressore. Questo propulsore ha un angolo tra le bancate di 120° per ottenere un baricentro più basso[2] e dispone di una distribuzione a 4 valvole per cilindro, azionate da 2 alberi a camme per bancata; il suo sistema di iniezione diretta delgasolio, denominato TDI, è di tipo common rail e la potenza erogata è di circa 550 CV. In fase di progetto è stata già prevista la possibiltà di implementare sulla vettura il sistema di recupero dell'energia cinetica, trasformandola così in ibrida, sebbene non sia stato ancora rivelato quale tecnologia verrebbe utilizzata tra quelle già disponibili sul mercato[1].

Telaio 

Studi effettuati al computer e validati da prove in galleria del vento e in pista hanno convinto la Casa tedesca a rinunciare alla carrozzeria barchetta in favore di quella coupé, che permette una maggiore efficienza aerodinamica (ancora più importante con i nuovi regolamenti) e l'assenza di fruscii aerodinamici sul capo dei piloti; tale scelta è stata fatta nonostante controindicazioni in tema di surriscaldamento dell'abitacolo e visibilità in caso di cattive condizioni meteorologiche, problemi sostanzialmente risolti grazie all'esperienze acquisita nel campo delle vetture con carrozzeria chiusa, come quelle recenti maturate con l'A4 nel DTM e quelle precedenti coi prototipi R8C del 1999 e Bentley EXP Speed 8 del 2003[1], quest'ultima facente parte del gruppo Volkswagen e portata in pista grazie al supporto della Casa dei quattro anelli. C'è da aggiungere, poi, che il cambio del regolamento sportivo che aveva di recente rallentato la procedura dei pit stop aveva già fortemente ridotto il vantaggio di avere una vettura aperta che permette ai piloti di scambiarsi il posto al volante molto rapidamente[3][4]. La novità rispetto alle precedenti vetture consiste principalmente in una nuova tecnica costruttiva del telaio in carbonio che permette un notevole risparmio di peso.

Impegni agonistici

I due esemplari di R18 TDI affidati al Joest Racing saranno impegnati in tutta la stagione della ILMC, ad esclusione della gara di debutto del campionato, la celeberrima 12 Ore di Sebring, dove verrà invece schierata un'ulteriore evoluzione della R15 TDI Plus[1]. Hanno partecipato alla 24 Ore di Le Mans 2011, gara per cui la vettura è stata progettata, affiancate da un terzo esemplare[1]; la vettura numero 2, guidata Lotterer, Fassler e Treluyer, ha vinto, portando a 10 il numero di successi della Casa dei quattro anelli nella endurance francese.

martedì 18 ottobre 2011

Ferrari 458 Italia spider

La Ferrari 458 Italia è un'auto sportiva, con carrozzeria di tipo berlinetta, costruita dalla casa automobilistica italiana Ferrari, dal2009. L'8 settembre 2011 è stata presentata la versione spyder.

Meccanica [modifica]

Si tratta di una vettura a due posti, con motore 8 cilindri disposti a V. La denominazione della vettura fa un riferimento alla cilindrata (di 4,5 litri), seguito dal numero dei cilindri del motore. La vettura è stata presentata in anteprima sul web il 28 luglio 2009, mentre la presentazione ufficiale è avvenuta alla 63ª edizione del Salone dell'auto di Francoforte che si è svolta dal 17 al 27 settembre 2009.
Il nuovo prodotto, secondo i comunicati aziendali, è frutto di un'importante evoluzione tecnica che le consente di ottenere emissioni e consumi inferiori rispetto al precedente modello "F430", pur avendo maggiore cilindrata e potenza. Tale miglioramento è merito del contenimento dei pesi e dell'attenzione ad una valida profilatura aerodinamica che genera un carico verticale di 140 chilogrammi a 200 km/h con un coefficiente di resistenza aerodinamica pari a 0,33 Cx.
La "458 Italia" monta un motore V8 di 90° montato in posizione posteriore-centrale, dotato di iniezione diretta e affiancato ad un cambio elettroidraulico a doppia frizione con 7 rapporti, tecnologia che la casa italiana aveva già sperimentato sulla recente California. Il propulsore è caratterizzato da un rapporto di compressione particolarmente elevato (12,5:1), ottenuto anche grazie ad una ridotta altezza di compressione dei pistoni.
La vettura è sviluppata su un telaio in lega d'alluminio realizzato con tecnologie di derivazione aerospaziale,[2] con sospensioni anteriori a triangoli sovrapposti e multilink per quelle posteriori.
La vettura è dotata di un'unica centralina Magneti Marelli abbinata al manettino Ferrari di derivazione Formula 1. Un'unica centralina consente di gestire e disinserire l'E-Diff (differenzialeelettronico), il F1-Trac (sistema di trazione) e l'ABS. Al MotorShow di Bologna del 2010, esordisce la versione Challenge, destinata alle competizioni dell'omonimo Trofeo dedicato ai clienti sportivi del Cavallino Rampante. Dopo la 348, la 355, la 360 Modena e la F430, anche l'ultima nata di Maranello scende in pista. Il passaporto tecnico riporta 100 kg in meno alla bilancia ottenuti spogliando la vettura di molti arredi interni e agendo su componentistica come i cerchi, i sedili, alcuni componenti della ciclistica.Invariata la quota tecnica del propulsore: centralina con mappatura leggermente diversa e scarichi più permeabili sono le variazioni sul fronte motoristico. Nelle prove comparative con la F430, la 458 ad inizio sviluppo si è già dimostrata veloce quanto la progenitrice all'apice della messa a punto.
Particolare attenzione è stata prestata all'ergonomia degli interni e dei comandi di guida, questi ultimi tutti raggruppati sul volante per garantire una maggiore concentrazione alla guida senza distogliere le mani dallo stesso.[3]. Alla creazione e alla messa a punto della vettura ha partecipato, come consulente, il pilota automobilistico pluri-iridato di Formula 1 Michael Schumacher.[4]

Carrozzeria [modifica]

Una vista degli interni
Il profilo estetico della carrozzeria richiama le classiche linee sportive, generalmente create dalla Pininfarina per i precedenti modelli Ferrari, inserendo alcuni particolari innovativi, come i nuovi gruppi ottici a "scimitarra", simili a quelli della Ferrari California, e la sistemazione dei treterminali di scarico, uniti al centro del paraurti posteriore, molto simili a quelli della Ferrari F40. Questi ultimi presentano due misure differenti: più piccolo quello centrale e più grandi quelli laterali. [5]

Dati tecnici [modifica]

La Ferrari 458 Italia è lunga 4527 mm per 1937 mm di larghezza e 1213 mm di altezza con un passo di 2650 mm. Il propulsore V8, di una cilindrata complessiva di 4.499 cm³, eroga 570 CV a 9000 giri (con una potenza specifica di 127 CV/litro), con una coppia massima di 540 N·ma 6000 giri (con coppia specifica di 120 N·m/litro). Oltre l’80% di essa è disponibile dai 3250 giri. Questi valori, dichiarati dalla casa, sono da primato assoluto, non solo nei confronti della gamma attuale o della storia della casa automobilistica ma anche nei confronti di tutto il segmento di riferimento.[6][7]
I consumi e le emissioni (ciclo ECE + EUDC) sono di 13,7 l/100 km pari a 307 g/km di CO2, la vettura ha un peso ridotto e nella versione standard raggiunge i 1485kg in ordine di marcia, nella versione con cerchi forgiati e sedili racing specifici pesa 1380 kg, il rapporto peso/potenza di 2,42 kg/CV. La distribuzione dei pesi è di 42% all'anteriore e 58% al posteriore. La vettura è dotata di freni a disco Brembo con un sistema di precarico dei pistoni che riduce a 32,5 metri lo spazio di frenata per fermare la vettura da una velocità di 100 km/h.
Sempre secondo quanto dichiarato, la Ferrari 458 Italia arriva ad una velocità di 100 km/h da ferma in meno di 3,4 secondi e raggiunge una velocità massima superiore ai 325 km/h. A migliorare le prestazioni contribuiscono le appendici aerodinamiche anteriori poste ai lati del logo della Casa di Maranello, somiglianti per forma agli alettoni delle monoposto di Formula 1, la cui incidenza viene automaticamente regolata dalle deformazioni assunte a causa della velocità. La trazione, come da tradizione della Casa, è posteriore. La vettura è dotata dicerchi da 20" con pneumatici 235/35 all'anteriore e 295/35 al posteriore.

458 Italia Spyder [modifica]

L'8 settembre 2011, pochi giorni prima del Salone di Francoforte 2011, è stata presentata a Maranello la versione scoperta della 458 Italia, durante una cerimonia nella quale è entrata sul palco con alla guida il pilota di Formula 1 Fernando Alonso.
Le componenti meccaniche restano invariate, ma, azionando un bottone sulla console centrale, in 14 secondi la 458 Italia si scopre. L'hard top ha una struttura in alluminio totalmente integrata nel design, più leggera di 25 kg rispetto alla struttura classica in tela; inoltre, la struttura mobile non ne compromette i valori di aerodinamica e prestazioni.
In pratica, si tratta di due sostegni incorporati in una cavità apribile a seconda delle condizioni del tettino pieghevole, soluzione che ottimizza il flusso d'aria diretto alle prese di ventilazione del propulsore. A questo si aggiunge un comodo frangivento in cristallo, regolabile elettricamente, e sistemato tra le due "pinne", così da rendere facili le conversazioni a bordo senza disturbi aerodinamici.
Il motore resta invariato, l'accelerazione 0-100 km/h viene effettuata in 3,5", più lenta di 1/10 di secondo rispetto alla versione con tetto fisso, mentre la velocità massima si riduce a 319 km/h.
Il video promozionale ufficiale della 458 Spider è stato girato in Campania, tra la Reggia di Caserta e la Costiera Amalfitana, e in alcune zone della Basilicata

Versioni speciali [modifica]

Mansory 458 Italia Siracusa [modifica]

L'azienda di elaborazioni svizzera Mansory ha creato una propria versione per commemorare la prima vittoria di una Ferrari a motore posteriore nel Gran Premio di Siracusa del 1961. L'elemento stilistico più in vista è il grembiule anteriore, direttamente ispirato alla Ferrari Enzo. Le minigonne laterali sono state modificate per limitare il flusso dell'aria fra l'avantreno e il retrotreno e migliorare il raffreddamento del motore mediante dei nuovi condotti integrati. Il kit aerodinamico, interamente in carbonio, è completato con un diffusore posteriore, di nuovo disegno, sviluppato per integrarsi alle alte velocità con l'ala posteriore. L'auto pesa 70 kg in meno rispetto alla versione originale. I cerchi a dado centrale sono da 9x20 all'anteriore (con pneumatici Michelin PS2 da 245/354 ZR20) e 11x21 al posteriore (pneumatici 305/30 ZR21). La meccanica, rivista con l'introduzione di un filtro dell'aria ad alte prestazioni e un impianto di scarico tutto nuovo fa passare la potenza da 570 a 590 CV e la coppia da 540 a 560 Nm. La velocità massima non è stata dichiarata mentre migliora un poco l'accelerazione 0 - 100 che, da 3,4 secondi, scende a 3,2 secondi.

La 458 Italia nei media [modifica]

La berlinetta sportiva italiana è apparsa nel video della canzone Safety dell'artista russo Dima Bilan e della cantante statunitense Anastacia, inoltre si è guadagnata un ruolo come nuovo robot nel film Dark of the Moon (in Italia Transformers 3) in uscita il 29 giugno 2011.

Problemi tecnici [modifica]

Nel corso dell'estate 2009 cinque esemplari di 458 hanno preso fuoco a causa di un problema alla paratia paracalore del passaruota posteriore che poteva deformarsi e avvicinarsi agli scarichi. L’assemblaggio di tale paratia era fatto mediante materiale adesivo e rivetti. A causa dell’avvicinamento, la colla poteva scaldarsi e generare così fumo e fiamme. Il problema è stato risolto sostituendo il materiale adesivo con rivetti.